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SEGRETERIE REGIONALI CAMPANIA


Comunicato stampa del 19.12.2023


Carceri campane: ancora violente aggressioni ai danni dei Poliziotti
Penitenziari!


Ci risiamo! Purtroppo, ancora una volta siamo costretti a denunciare gli ennesimi
gravi episodi di aggressione ai danni del personale di Polizia Penitenziaria verificatisi negli
ultimi giorni.


Vista la drammatica situazione in cui versano i penitenziari campani, non stupisce
che si continuino a verificare violenze nei confronti del personale di Polizia
Penitenziaria, che oltre agli estremi sacrifici lavorativi connessi ai sempre più
gravosi carichi di lavoro, mette a rischio anche la propria incolumità
personale.


E così, sabato pomeriggio nel Centro Penitenziario di Secondigliano si è
consumato l’ennesimo assalto da parte di un detenuto che ha aggredito con inaudita
violenza alcuni agenti di Polizia Penitenziaria, solo perché era stato invitato a consegnare il
telefonino detenuto illegalmente.


I poliziotti sono stati brutalmente e violentemente aggrediti con calci e
pugni, dovendo ricorrere entrambi alle cure mediche presso il pronto soccorso cittadino.
Dopo l'aggressione il detenuto ha tentato una improbabile fuga cercando di
guadagnare l’uscita, brandendo una lametta.


Nella giornata di lunedì, invece, un altro detenuto straniero ha
selvaggiamente aggredito altri due poliziotti penitenziari in servizio per futili
motivi e disobbedienza alle regole. Per entrambi sono state necessarie le cure del P. S. con
diversi giorni di prognosi.


In entrambi i casi solo la pronta reazione e la grande professionalità del personale
accorso hanno impedito che la situazione degenerasse oltremodo.


Ancora una volta, grazie alla competenza ed il coraggio degli uomini in
divisa, si è riusciti a scongiurare che le aggressioni potessero compromettere
l’ordine e la sicurezza dell’istituto.

Ai nostri colleghi, che da anni espletano il loro servizio con serietà e
professionalità encomiabili, va tutta la nostra fraterna solidarietà e l’auspicio
di una pronta guarigione.

Sicuramente, le efferatezze di questi eventi critici rappresentano un campanello
d’allarme che influiscono inevitabilmente sullo stato psicologico del personale,
consapevole di essere potenziale bersaglio di rivalse detentive, apparendo gli stessi
poliziotti penitenziari sempre più privi dei necessari strumenti di
salvaguardia della propria incolumità fisica. Stiamo assistendo inermi ad una
carneficina.

Meno di una settimana fa, infatti, nello stesso carcere un altro poliziotto era
stato aggredito riportando la frattura di un braccio.


Questi ultimi episodi si aggiungono alla recentissima aggressione della Comandante
del carcere di Salerno, a conferma del fatto che non si tratta più di episodi isolati, ma
di un fenomeno in progressiva crescita che non può più essere considerato
“fisiologico”, ma necessita di azioni di contrasto efficaci ed immediate.


Ci si chiede come mai i detenuti responsabili, recidivi e particolarmente facinorosi,
non siano ancora stati trasferiti. Ciò a testimonianza dell’inefficacia della recente
circolare dell’Amministrazione Penitenziaria che prevede procedure troppo
farraginose per il trasferimento dei detenuti violenti.


A ciò si aggiunga la sempre più frequente impossibilità di allocazione dei
detenuti violenti nelle pertinenti sezioni dedicate, in considerazione del
sovraffollamento degli istituti penitenziari.
Ormai i livelli di sicurezza negli istituti penitenziari campani sono sempre più
precari, soprattutto dopo il taglio delle Piante Organiche.

Sistematicamente i poliziotti
sono costretti a ricoprire più posti di servizio contemporaneamente
ritrovandosi da soli a presidiare due o tre sezioni detentive.

È una
sproporzione numerica allarmante che vede sempre più spesso i poliziotti
soccombere agli atti di prevaricazione dei detenuti.

In questo quadro di evidente
emergenza i vertici amministrativi latitano e l’immobilismo ristagna da tempo. Tutto ciò è
inaccettabile.


Riteniamo impellente la necessità di un intervento energico del governo e
dell’Amministrazione centrale al fine di individuare idonee soluzioni tese ad alleviare le
difficili condizioni di lavoro dei poliziotti penitenziari e ad arrestare questa
inammissibile ondata di aggressioni fisiche che mettono a repentaglio
l’incolumità dei lavoratori e la sicurezza delle carceri.


Si.N.A.P.Pe OSAPP UIL P.A. PP USPP FNS CISL CNPP
(P. Gallo) (V. Palmieri) (D. De Benedictis) (C. Auricchio ) (L. Sorrentino) (M. Cuccaro)