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Egr. Provveditore,
ne prendere atto dell'ultima Sua risposta (DAPPR11.23/04/24. 0028208.U) alle copiose note
di queste OO.SS, nonché a quanto per le vie brevi e negli incontri Sindacali riferito, spiace constatare
che, in realtà, una vera risposta non c'è. Ciò denota, a nostro avviso, un evidente incrinatura nelle
relazioni sindacali, perché se le OOSS Regionali scrivono al Provveditore ci si aspetta una
risposta dal Provveditore e non un “pilatesco” rimando della questione a un incontro tra OO.SS. e Direttore d'Istituto. E', d'altronde, pleonastico aggiungere che se la nota è
indirizzata al PRAP evidentemente non c’è più margine di dialogo con la Direzione, e non si capisce,
nonostante i suoi impegni presi nel tempo, se le risposte non si vogliono dare oppure non le ha. In
ogni caso entrambe le ipotesi sono di una gravità non tollerabile.
In Campania regna il principio relativistico della "non contraddizione" per cui si fa tutto per
fare poi il contrario di tutto. E così restano invariate le problematiche se non peggiorate in
molte realtà, vedi proprio CC SMCV con gestione autonoma e unilaterale al di là del quadro
normativo; CC Avellino con un sovraccarico della sede distaccata dell'ICAM Lauro e i Cinofili che
ha in conto sul proprio organico, dove si gestiscono con pochi agenti 630 detenuti (capienza max
500 detenuti) con un repartino chiuso; per non parlare poi della CR S.ANGELO dei Lombardi
laddove è in atto uno stato di agitazione e astensione dalla mensa, anche qui si è al collasso totale;
ma potremmo parlare, come nelle note inviatele, della CR Carinola o Ariano Irpino, CC
Salerno, CC Poggioreale, CP Secondigliano, etc., oppure degli NN.OO.TT.PP. dove da un
anno i nostri colleghi non percepiscono la retribuzione delle missioni che hanno anticipato di tasca
loro, dove si espleta lavoro straordinario obbligato ma non pagato, anche oltre le 16 ore di
lavoro giornaliere e 60 mensili (esigenze di servizio oramai di routine). Ancora potremmo discutere
dei mancati trasferimenti di detenuti facinorosi fuori regione (si sono intensificati solo i
tour Campani); delle fantasiose interpretazioni e attuazione di alcune norme da parte di alcune
direzioni; della incomprensibile gestione dei Dirigenti penitenziari, distribuiti in modo
disarmonico, troppi in alcuni istituti e troppo pochi in altri secondo criteri per cui in merito nulla ci
è dato sapere (così come per i Direttori), come per altro nulla ci è dato sapere circa i vari distacchi
del personale di Polizia Penitenziaria in Campania.
Oramai le problematiche ricorrenti più volte denunciate si sono drasticamente
acutizzate tanto che l'impossibile, il rabberciato, il "contra legem" è pane quotidiano mentre
l'ordinario, il codificato, il diritto è sempre più un miraggio, ma di contro si è ligi, attenti, dedicati
alla disciplina, al risparmio, ai tagli, ai "grandi" progetti, agli eventi etc.. Come una bilancia che
non ha contrappeso e pende da una sola parte, si pretendono i doveri e si negano i diritti con la
solita cantilena delle esigenze di servizio, facendo leva sull'abusato e travisato spirito di abnegazione:
pagheremo, vedremo, faremo, daremo, praticamente il diritto coniugato al futuro delle parole, un
futuro che è sempre più lontano che non arriva mai: in pratica si è riusciti a coniugare un nuovo
tempo, il futuro impossibile.
Notiamo in questo PRAP la distorta percezione della realtà, lo scollamento dal
territorio. Probabilmente, ci eravamo illusi, ma non troppo, che il suo impegno per il PIR e relative
attività satelliti fossero foriere di una svolta epocale tanto attesa, ma constatiamo amaramente, se i
fatti sono questi, che il da farsi con il PIR era solo una mera questione di tempi e di scadenze, un
vessillo da sbandierare agli occhi dei superiori uffici. Come per altro la non condivisa attuazione
della legge anticorruzione, nell'applicazione parziale ovviamente non nel merito della legge, chi
si, chi no, chi ni ! Ma anche in questo caso, il grande risultato è stato raggiunto, il pezzo di carta c’è.
La Regione sta scoppiando e, troppi sono i stiamo vedendo, stiamo studiando,
ci stiamo riunendo, stiamo progettando.... etc., a partire dal progetto di sfollare Poggioreale
pensando di distribuire i detenuti in regione stessa, si è ultra sovraffollati gli Istituti minori
Campani, che oggi sono alla deriva e, non si è sfollato Poggioreale. Ma se si avesse avuto
contezza della storia intramuraria Campana la risposta era ovvia, Poggioreale ha visto il numero di detenuti ridotti negli ultimi 100 anni nel solo post indulto, certo non era questa la soluzione al
problema, ci sono gravi responsabilità in ordine a errori di valutazione.
Se non si interviene subito con i fatti, magari rimandando qualche evento di facciata e
prendendo qualche saggia e coraggiosa decisione, aldilà dei soliti teoremi e ideologie, ci sarà
un’ecatombe. E se intanto sono in aumento, le criticità per droga, traffico illecito di
cellulari, suicidi, aggressioni, congedi ordinari negati, non pagati e decaduti, assenze
giustificate per stress da lavoro correlato nonché l'esodo anticipato al pensionamento,
obiettivamente, qualche domanda bisogna farsela, non si può accollare tutto al DAP o alla Politica!!!
Queste OO.SS. non saranno complici del disastro Campania, pertanto, con la
presente indicono lo stato di agitazione e a breve, se non ci saranno tangibili segnali di svolta,
attiveranno le CAR in tutta la Regione Campania ove ci siano presupposti, senza più
tolleranze, compreso il PRAP e, scenderanno in piazza per manifestare il mancato
sacrosanto rispetto del Diritto a un lavoro degno e decoroso, dove i diritti non siano un
miraggio, ma una solida e concreta realtà.
Distinti saluti.
Si.N.A.P.Pe UIL P.A. PP USPP FNS CISL CNPP
(P. Gallo) (D. De Benedictis) (C. Auricchio ) (L. Sorrentino) (M. Cuccaro)
*firme autografe sostituite a mezzo stampa ai sensi dell'art.3 comma 2 del d.lgs. n.39 del 1993